Artemide: quando le lampade diventano icone del design
Di NicolettaPrende il nome dalla dea della caccia, spesso raffigurata anche come dea della luce che tiene in mano due torce accese e fiammeggianti il marchio Artemide, vero e proprio fiore all’occhiello del made-in-Italy che tanto ci rende fieri.
L’azienda, leader a livello globale nel settore dell’illuminazione d’alta gamma (declinata sotto forma di lampade e lampadari) è nata per iniziativa di Ernesto Gismondi e Sergio Mazza nell’ormai lontano 1959 nella provincia milanese. Fin dagli albori si è distinta non soltanto per le perfette performance tecniche, ma anche e soprattutto la spiccata attenzione al design che non teme di addentrarsi in territori inesplorati. Non a caso ha ricevuto nel corso dei decenni svariati premi nazionali e internazionali, come il prestigioso Compasso d’Oro ADI, riservato alle eccellenze del design.
Le lampade di design di Artemide fanno bella mostra di sé non soltanto negli showroom più glamour del mondo, ma anche in vari musei d’arte moderna di risonanza mondiale, come il MoMA di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra (noto per le sue aperture all’esposizione di oggetti stravaganti) e il Centre Pompidou di Parigi.
Alcuni modelli di lampade Artemide sono entrati nei libri di storia del design e del lusso. Tra questi le linee Aqua Ell, Mercury e Cadmo e la lampada a braccio Tolomeo. Tra gli archistar e i designer di fama mondiale che hanno collaborato con l’azienda di Pregnana Milanese citiamo (sicuri di dimenticarne tanti) Vico Magistretti, Claudio Dini, Giancarlo Fassina, Issey Miyake, Richard Sapper, Michele De Lucchi, Achille Castiglioni, Frattini, Jan van Lierde, Andrea Anastasio, Peter Zegers, Adrien Gardere, Toni Corsero, Carlotta de Bevilacqua, Neri&Hu e ovviamente anche i fondatori Ernesto Gismondi e Sergio Mazza.
Oltre che nei prestigiosi punti vendita sul territorio, le lampade Artemide sono anche distribuite dai più importanti portali web per le luci di design, come ad esempio Lampcommerce, sul cui catalogo sono puntualmente raccolte tutte le tendenze concernenti l’illuminazione di living, camere da letto, studi, cucini, bagni, uffici ecc. – gli articoli dei brand più prestigiosi del settore, quelli che si ammirano in anteprima in occasione di appuntamenti importanti come la Milano Design Week, tanto per intenderci.
Di questi gioielli dell’illuminazione presentiamo alcuni esempi attualmente in distribuzione. La nostra preferita (in alto), si chiama Decomposé Light, disegnata da Atelier OÏ, è descritta nella scheda di presentazione come un oggetto in cui “la proiezione della luce è scomposta su ogni anello, i suoi raggi prendono vita in un balletto scenico, fatto di ombre circolanti intorno al suo cuore centrale”. Non esitiamo a dire che si tratti di un oggetto unico nel suo genere, capace di ravvivare a meraviglia con la sua dinamicità e il suo colore vivace un angolo buio e anonimo della casa.
E’ invece un pezzo dal design unico e intramontabile la lampada da terra Trix, qui sopra, nata dall’elucubrazione di Carlotta de Bevilacqua. Come tutte le creazioni della celeberrima designer italo-austriaca, è caratterizzata da uno stile puro, minimalista ed estremamente affascinante. Con il suo stelo alto e sottile diffonde una luce soffusa che è una vera e propria ventata di poesia.
Infine, qui accanto la originalissima Hsiang applique disegnata da Mimmo Paladino. In pratica, una croce illuminata con tecnologia LED che ospita sui bracci neri i nomi dei più importanti scrittori della storia della letteratura italiana e occidentale: Ariosto, Borges, Calvino, Joyce, Leoparde, Dante, Poe, Boccaccio, Proust, Kafka, Marx, Omero, Eliot, Buzzati. La cultura è illuminante, in senso letterale e metaforico!
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