Per la salute dei piedi conviene alternare tacchi alti e tacchi bassi: ecco perché
Di NicolettaIl tacco alto non è soltanto bello da vedere, perché slancia la gamba, regala centimetri e rende la camminata più sensuale, ma fa aumentare la sicurezza di sé di tante donne. E’ però anche diffusa la convinzione che sia dannoso per il piede. Secondo gli esperti, questo non è sempre vero, anche se occorrono alcuni distinguo. Il tacco eccessivamente alto è controindicato per chi è predisposta alla deformazione dell’avampiede (alluce valgo, dita a martello). Queste donne non devono rinunciare del tutto ai tacchi, ma limitarsi ai 7-8 centimetri e lasciare il tacco 12 per alcune poche occasioni speciali.
Si sente anche dire spesso che le scarpe alte con le zeppe, che diminuiscono il dislivello tra tallone e pianta, sarebbero meno dannose. In teoria questo è vero, ma è anche vero che questo tipo di rialzo ha spesso una forma che rende instabile la caviglia e può portare a traumi.
Che cosa pensare delle scarpe rasoterra? Per chi le porta sempre il problema non si pone, poiché è un po’ come se camminassimo scalzi, ovvero nel modo più naturale possibile, con i legamenti posteriori in allungamento fisiologico. Per chi invece è abituato a qualche centimetro di tacco o al tacco altissimo, i tendini tendono ad accorciarsi e il passaggio al flat può risultare pericoloso, fino a scatenare delle vere e proprie tendiniti.
Ecco perché conviene alternare tacchi alti e bassi nel corso della giornata e soprattutto, non trascurare la ginnastica posturale che punti su esercizi che aiutano ad allungare i tendini posteriori della gamba.
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