Lavorare nella moda: professione personal shopper

Si sente sempre più spesso parlare di personal shopper. Ma di cosa si tratta?

La professione di personal shopper è nata alla fine degli anni Ottanta negli Stati Uniti, come servizio di personalizzazione degli acquisti e successivamente si è specializzata, diffusa e consolidata anche in Italia.

Ne esistono vari tipi: alcuni lavorano come freelancer, altri lavorano all’interno di agenzie specializzate in consulenza di immagine. Poi, soprattutto negli Stati Uniti, ci sono quelli assunti all’interno dei grandi centri commerciali, i quali mettono a disposizione della propria clientela un servizio di personal shopping che segua il consumatore negli acquisti.

In sostanza, il servizio di personal shopping offre la consulenza da parte di un professionista nell’acquisto di prodotti di consumo.

Per intraprendere questa attività sono di fondamentale importanza la predisposizione al contatto col pubblico, la conoscenza delle lingue straniere (spesso si ha a che fare con clienti stranieri anche in Italia), delle ultime tendenze e della città nella quale si opera. In Italia e all’estero esistono numerosi corsi presso prestigiose scuole e accademie della moda o istituti di design che offrono una specializzazione in questo settore.

Sicuramente un lavoro interessante e, per certi aspetti, divertente, che vi porta a conoscere persone sempre diverse; osservandolo dal punto di vista del cliente però, personalmente non rinuncerei mai al piacere di provare un abito o un paio di scarpe, a sceglierlo in mezzo a una pila di capi tutti diversi e a innamorarmene al primo sguardo, o ad andare a passeggio per la mia città o durante i miei viaggi alla scoperta di negozietti semi-sconosciuti e particolari. E poi credo che nessuno possa comprendere i miei gusti meglio di quanto possa fare io.