Ormoni: come influenzano la crescita e la caduta dei capelli

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Gli ormoni influenzano profondamente la caduta dei capelli, tanto che si ricorre sempre più spesso a terapie basate sul ribilanciamento dello stato ormonale. Mentre gli estrogeni hanno un effetto positivo sui capelli, gli ormoni androgeni sono responsabili dell’alopecia, soprattutto quando vi è un terreno geneticamente predisposto. Esiste una gran varietà di cause ormonali collegate alla caduta dei capelli nelle donne: le principali sono menopausa, problemi alla tiroide e sindrome dell’ovaio policistico, ma anche un periodo di stress intenso.

La caduta dei capelli durante la menopausa
Durante la menopausa, il corpo femminile sperimenta profondi sbalzi ormonali che innescano inevitabilmente la caduta dei capelli, imputabile soprattutto all’abbassamento dei livelli di estrogeni. Il ridotto apporto di questi ormoni comporta un aumento degli ormoni androgeni, associato all’alopecia androgenetica che, nella donna, interessa soprattutto l’area superiore del capo. I follicoli piliferi colpiti dall’eccesso di androgeni producono capelli sempre più fini e diradati e diventa necessario intervenire in tempo per fermare il processo di involuzione.

Per agevolare questa fase della vita caratterizzata da grandi cambiamenti ormonali, è consigliabile ridurre il consumo di tabacco, caffè e alcol e aggiungere alla propria dieta cibi ricchi di polifenoli e di fibra alimentare. Inoltre, per sostenere l’organismo in questo cambiamento e per aiutare i capelli a continuare a crescere forti e voluminosi, si possono assumere degli specifici integratori che agiscono contro la caduta dei capelli in menopausa, come ad esempio quelli di Bioscalin, disponibili in farmacia. Infine, ci sono anche degli alimenti naturali che aiutano rinforzare i capelli, come i semi di lino, l’ortica, l’olio di cocco e il tè verde.

Stress e tiroide come possibili cause della caduta dei capelli
Lo stress è uno dei principali fattori che determinano l’indebolimento e la caduta dei capelli. Tensione nervosa e ansia possono infatti alterare il ciclo vitale dei capelli. Nelle donne in età fertile, la maggior parte dei casi di perdita dei capelli è imputabile alla sindrome dell’ovaio policistico, un disturbo del sistema endocrino caratterizzato da un ingrossamento delle ovaie che contengono piccoli accumuli di cisti. Il trattamento consiste in un cambiamento dello stile di vita attraverso una dieta ipocalorica abbinata ad esercizio fisico moderato e nella somministrazione della pillola anticoncezionale a basso dosaggio.

Anche tutte le patologie che causano disfunzioni della tiroide, sia come ridotta sia come eccessiva funzionalità, si traducono in un danno a livello degli annessi piliferi. Non è sempre facile determinare una correlazione diretta tra perdita di capelli e tiroide ma, una volta effettuati gli accertamenti con l’endocrinologo, se emerge una patologia, la si corregge con la cura adeguata. In ogni caso è sempre bene assumere quei cibi che contengono le vitamine che rinforzano il capello, ovvero le vitamine A, B e C.


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