Scarpe Silvano Lattanzi: un fiore all’occhiello del made-in-Italy

In un periodo di crisi crescente come quello che stiamo attraversando parliamo volentieri di una realtà in crescita come quella di alcune delle migliaia di aziende calzaturiere italiane del distretto di Fermo, nelle Marche. Innovazione, ricerca di mercati esteri (soprattutto quello dei paesi arabi, della Russia e della Cina), ma anche della tempestività nel proporre nuove collezioni di calzature e alta professionalità della manodopera sono le carte vincenti. In questo panorama, in cui i grandi marchi trainano le piccole imprese familiari e i terzisti, brilla per qualità il marchio Silvano Lattanzi, fondato nel 1971 dall’allora ventenne omonimo imprenditore.

Nei laboratori del calzolaio Lattanzi gli artigiani compiono su forme di legno e con materiali di altissima qualità un prezioso lavoro di cesello che le macchine, per quanto sofisticate, non potrebbero mai imitare. Ne risultano pezzi unici (molti dei quali su misura) per uomo e per donna che il maestro marchigiano concepisce oltrepassando le mode. Si trovano décolleté, ballerine, sandali e stivali per lei, scarpe classiche e informali per lui, ma niente a che vedere con la grande distribuzione. Ogni fase della lavorazione può essere ripetuta anche dieci volte, fino a quando il modello non è assolutamente perfetto. E così, nei laboratori dell’azienda si ripete in modalità più piacevole e moderna un lavoro identico da centocinquant’anni a questa parte.

Le scarpe di Silvano Lattanzi vengono invecchiate nei sotterranei coperti da lastre di vetro: sono le cosiddette scarpe di fossa richiesta da clienti importanti, spesso personalità di rilievo internazionale. Più che un acquisto si tratta di un investimento che durerà nel tempo e che in alcuni casi può superare i 20.000 euro. Non è un caso se la stampa asiatica ha riconosciuto all’azienda di aver vinto la sfida con gli eterni rivali della moda francese. Come dire, davanti al sommo artigiano di Sant’Elpidio a Mare non ci sono Robert Clergerie o Stéphane Kelian che tengano!