Studiare i beni di lusso: una possibilità per pochi?
Di Erica VenturaOrmai la comunicazione del settore moda non è più fatta solo da pochi “eletti” ed espertissimi del settore e non è più solo rivolta ad altrettanto pochi appassionati.
Conoscevo una signora che ogni mese aveva un appuntamento fisso all’edicola: arrivava e l’edicolante già preparava un pesante bottino fatto delle più prestigiose riviste di moda e di beni di lusso in circolazione. Arrivata a casa, iniziava a sfogliare Vogue, Elle, Marie Claire e segnava nella pagina finale degli indirizzi per lo shopping i negozi da visitare. In pratica utilizzava quelle riviste come fossero una catalogo di vendita per corrispondenza. Sceglieva i capi che le piacevano e poi si recava in centro per acquistarli.
Oggi gli editor di moda ricorrono sempre più spesso a marchi emergenti, stilisti indipendenti e prodotti di catene low cost per creare le pagine trend. E avrete notato che ultimamente anche store come H&M hanno acquistato spazi pubblicitari tra quelle ambitissime pagine, a fianco delle griffe più prestigiose. Segno che qualcosa è cambiato, sia da parte delle redazioni che sono più aperte ad attirare l’interesse di un pubblico più ampio, giovane e senza la capacità di acquisto di quella signora, ma anche da parte del popolo dei lettori, oggi più variegato: sempre più adolescenti fashion-addicted che vogliono restare informate sulle ultime tendenze e da esse trarre ispirazione per creare i propri outfit.
A questo punto però se questi giovani “affamati di moda” volessero approfondire la loro conoscenza in materia per farla diventare, perché no, un lavoro?
Esistono numerose scuole ed istituti che offrono formazione a vari livelli. Così è possibile studiare fashion design per i tre anni di università e poi specializzarsi in un determinato settore, oppure continuare con un master in marketing dei beni di lusso, in comunicazione e giornalismo per la moda, in management ed economia delle aziende del settore moda.
Le possibilità non mancano certo, neanche qui in Italia, salvo potersi permettere la retta. Si, perché queste scuole sono per lo più private o comunque costosissime. E dopo aver gravato anni sulle spalle dei genitori che ci sostengono nelle spese universitarie, come è possibile chiedere loro un “ultimo piccolo aiuto” che può arrivare anche a 10.000€?
È chiaro che se non tutti hanno alle spalle famiglie in grado di provvedere alla formazione dei figli fino al termine dell’università, quante potrebbero permettersi questo altro lusso? Esattamente. Forse questa apertura, almeno per ora, è solo parziale.
Studiare il mondo del lusso è un vero e proprio lusso concesso a pochi. Ecco che questo mondo luccicante sognato da molti resta dunque solo un bel sogno, soprattutto considerando il fatto che, almeno nel nostro paese, non esistono alternative alla formazione privata in questo settore.
Una piccola eccezione è costituita dal corso di laurea in Cultura e tecniche della moda esistente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo bolognese. Certo, non si tratta di un corso per aspiranti stilisti ma fornisce una laurea umanistica nell’ambito della storia del costume, della fotografia, della moda Una domanda sorge spontanea: come mai un corso di studi simile non esiste presso l’ateneo milanese, nella capitale italiana della moda?
[foto: mariclaire.it]
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