Tessuti: quali evitare per la pelle dei bambini
Di Daniele GrattieriScegliere il pigiama bambino giusto o una tutina richiede una buona dose di attenzione per evitare di incappare in situazioni che possono diventare davvero spiacevoli come dermatiti e arrossamenti.
La buona notizia è che basta un po’ di attenzione per scongiurare i problemi che i tessuti possono causare sulle pelli sensibili come quelle dei bambini.
L’importanza dei tessuti
I bambini crescono in fretta e a volte, presi dal desiderio di risparmiare per vestitini che useranno una sola stagione o più semplicemente dalla mancanza di informazioni, si scelgono capi economici ma con poche garanzie riguardo alla loro realizzazione.
Sebbene si possa ritenere che i capi per bambini disponibili sul mercato siano prodotti sicuri, capita più spesso di quanto immaginiamo di mettere a contatto il piccolo con sostanze pericolose.
Altroconsumo, un’associazione di consumatori indipendente, ha voluto sottoporre a test di laboratorio 10 pigiamini scoprendo che 3 contenevano sostanze tossiche: ftalati che possono interagire negativamente con lo sviluppo anche sessuale del bambino, e un colorante cancerogeno.
Tipi di tessuto
Iniziamo parlando dei tipi di tessuti presenti sul mercato e destinati ai bambini. Per la stagione calda sarebbero da preferire pigiamini, body e magliette in cotone o lino.
Il lino è da sempre un prezioso alleato per la salute della pelle di grandi e piccoli: infatti, la sua struttura risulta leggera e ariosa lasciando la pelle libera di respirare in modo naturale.
Per il cotone, invece, è necessaria una distinzione. Esistono in commercio almeno due tipi di cotone ideali per la pelle del bambino, quello puro e quello biologico.
Se leggete sull’etichetta la dicitura cotone puro significa che avete tra le mani un pigiama bambino, per esempio, realizzato interamente in cotone.
Se invece avete a che fare con una maglietta in cotone biologico, state per acquistare un prodotto realizzato con un cotone non trattato con sostanze tossiche per la sua coltivazione. È un tessuto più resistente, traspirante e con totale assenza di tracce di pesticidi o altre sostanze nocive che possono irritare l’epidermide del bimbo.
Quando nei mesi invernali la temperatura scende è bene utilizzare capi in seta e lana. Questi tessuti hanno la capacità di rimanere delicati sulla pelle e trattenere la temperatura corporea aiutando il piccolo a restare al caldo.
Un tessuto che ha fatto la sua comparsa nel secondo dopoguerra e che è eccezionale per l’epidermide dei bambini è la fibra del latte; ottenuta da un processo di lavorazione della caseina, la fibra di latte risulta leggera, traspirante e nutriente.
Oltre che per gli indumenti questi tessuti dovrebbero essere utilizzati anche per le copertine.
Cosa evitare
Vediamo ora i tessuti che sono da evitare a diretto contatto con la pelle dei bambini. In generale tutti i tessuti sintetici sono da bandire. Le loro fibre resistenti e molto fitte impediscono alla pelle di traspirare creando un ambiente umido e caldo che di frequente causa dermatiti e irritazioni.
Anche per quanto riguarda i colori dei tessuti bisogna porre attenzione: i colori molto carichi o molto scuri (come il blu e il nero), contengono dosi molto elevate di coloranti che non sempre sono atossici.
L’ideale è scegliere capi in tessuti naturali e dai colori tenui.
Per la struttura del capo poi, sopratutto se si tratta di una tutina o di un pigiama bambino, è bene valutare la presenza di cerniere, bottoni e fibbie. Sebbene siano molto comode per vestire e svestire bambini molto piccoli, hanno diversi svantaggi: i materiali in cui sono realizzate potrebbero contenere leghe in grado di produrre irritazioni e possono risultare fastidiose per il piccolo oltre che causare graffi e abrasioni.
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